Al di qua dello sguardo - Elegia della vita schiva

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venerdì 3 settembre 2010

L'ascolto delle voci del mondo è compito

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«Solo chi rimane completamente se stesso si presta alla lunga a venire amato, perché solo così, nella sua pienezza vitale, può simbolizzare per l’altro la vita, essere avvertito come una potenza di essa. Non vi è errore più grande nell’amore dell’adattarsi timorosamente l’uno all’altro e di uniformarsi a vicenda…».

«Un eterno rimanere estranei nell’eterna vicinanza è dunque il segno più pertinente e inalienabile di ogni amore in quanto tale: …non solo nel disprezzo o nell’amore non ricambiato, infatti, ma dappertutto, ovunque dove ci si ama, l’uno sfiora solo l’altro lasciandolo poi a se stesso. E’ sempre una stella irraggiungibile che noi amiamo, e ogni amore è sempre nella sua profonda essenza una segreta tragedia, ma proprio per il fatto di esserlo riesce ad avere effetti così potentemente produttivi».

LOU ANDREAS SALOME’, Riflessioni sull’amore (1900)

Io sono uno che ascolta. A me piace stare anche per ore a sentir raccontare storie da Martina che rientra sconvolta da un cattivo incontro. E cercare un varco tra le parole, per 'entrare' nella sua storia 'a pieno titolo', come chi non solo è informato dei fatti, ma comprende le ragioni degli attori che si agitano sulla scena. Certo, bisogna stare attenti a non sembrare propensi a credere alle ragioni dell'altro, soprattutto di chi ha fatto il torto a lei; ma occorre pur sempre sceverare, cioè distinguere tra atti e intenzioni, tra le circostanze e le propensioni personali, perché la mente di Martina si rassereni, arrivando a contemplare la realtà con più distacco, come piace fare a me quando qualcosa intervenga a turbarmi.

Riacquistare la propria lucidità è indispensabile, per ponderare bene i fatti e per poter prendere decisioni assennate. Ascoltare le ragioni di Martina è difficile, perché a me lei chiede complicità, non che l'aiuti a vederci chiaro. E questo a me non piace. L'amore non deve essere complicità ad ogni costo e sempre. Non può essere 'rovinarsi' insieme! Lei deve apprezzare la distanza che io metto tra me e lei, per essere più libero di agire nell'interesse comune. Lei è 'centripeta', io no. Non accetto la 'poligamia' di chi non smette di guardare altrove, ma se a volte sono stato distratto da altre voci non l'ho mai tradita. So di me. Tradirei me stesso e le mie ragioni. Martina, la musica, la casa sono cose che stanno tutte insieme. Tradirne una sarebbe tradire anche le altre. Di questo, però, è bene riparlare ancora.

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